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Vangelo di Luca, Vangelo di Matteo



lunedì 17 marzo 2003 legge Giancarlo Gaeta
Giancarlo Gaeta sta traducendo e commentando i Vangeli, per un'edizione che comparirà presso Einaudi. Avremo la possibilità di entrare nel laboratorio dello studioso, in particolare del "traduttore", per capire a fondo le ragioni delle scelte interpretative che sta facendo.
Giancarlo Gaeta leggerà dal Vangelo di Luca 6,20-49 e 11,1-13 e di Matteo 5,1-6,18 – in parallelo.
Si tratta del discorso con il quale nei due Vangeli Gesù inaugura la sua predicazione, quindi il "discorso inaugurale" di Gesù secondo Luca e Matteo, noto come il "discorso del monte" o "delle Beatitudini".
Il confronto tra le due versioni consente di cogliere le differenti interpretazioni date dai due evangelisti alla tradizione delle parole di Gesù. La lettura dei testi posti a confronto sarà seguita da una spiegazione, esemplificata su di essi, del processo di formazione storico e letterario dei Vangeli.



Vangelo di Luca

(traduzione di Giancarlo Gaeta)



20. Il discorso inaugurale.
[6, 20-49]
20 Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, disse: «Beati i poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati quelli che ora hanno fame, perché sarete saziati. 21 Beati quelli che ora piangono, perché riderete. 22 Beati siete voi quando gli uomini vi odieranno, e quando vi espelleranno e v'insulteranno e rigetteranno il vostro nome come cattivo a causa del Figlio dell'uomo. 23 Gioite in quel giorno ed esultate, perché ecco, grande è la vostra ricompensa nel cielo; infatti lo stesso fecero ai profeti i loro padri.
24 «Ma guai a voi, i ricchi, perché avete già la vostra consolazione. 25 Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. 26 Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché lo stesso fecero ai falsi profeti i loro padri».
27 «Ma io dico a voi che ascoltate: amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano; 28 benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi calunniano. 29 A chi ti colpisce sulla guancia, porgi anche l'altra; e a chi ti toglie il mantello, non rifiutare neppure la tunica. 30 A chiunque ti chiede dà, e a chi ti toglie il tuo non reclamarlo. 31 E come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro. 32 E se amate quelli che vi amano, quale riconoscenza vi spetterà? Perché anche i peccatori amano coloro che li amano. 33 E infatti, se fate del bene a quelli che fanno del bene, quale riconoscenza vi spetterà? Anche i peccatori fanno così. 34 E se prestate a coloro dai quali sperate di ricevere, quale riconoscenza vi spetterà? Anche i peccatori prestano ai peccatori per ricevere l'equivalente. 35 Ma voi amate i vostri nemici e fate del bene e prestate senza sperare nulla in cambio, e sarà grande la vostra ricompensa, e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benefico verso gli ingrati e i malvagi. 36 Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro».
37 «E non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e sarete perdonati. 38 Date, e sarà dato a voi: una misura buona, pigiata, scossa, traboccante, vi sarà versata nel seno; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi».
39 Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un cieco? Non cadranno entrambi in una fossa? 40 Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno, giunto alla perfezione, sarà come il suo maestro.
41 «Ora, perché guardi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, ma la trave nel tuo proprio occhio non la consideri? 42 Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, proprio tu che non vedi la trave nel tuo occhio? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
43 «Non c'è infatti albero buono che faccia frutto guasto, e neppure albero guasto che faccia frutto buono. 44 Perché ogni albero si conosce dal proprio frutto: sulle spine infatti non si raccolgono fichi, né sui rovi si vendemmia uva. 45 L'uomo buono dal buon tesoro del cuore produce il bene, e il cattivo dal cattivo produce il male, perché dall'abbondanza del cuore parla la sua bocca.
46 «Perché mi chiamate: Signore, Signore, e non fate ciò che dico? 47 Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò io a chi è simile. 48 È simile a un uomo che costruisce una casa, il quale ha scavato e sfondato e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuto un alluvione, il torrente investì quella casa, e non poté scuoterla, perché era stata ben costruita. 49 Ma chi ha ascoltato e non ha messo in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta, che il torrente ha investito, e subito crollò, e lo sfascio di quella casa fu grande».





23 «... esultate»: più precisamente «fate salti (di gioia)»; stesso verbo che in 1,41.44. 38 La «misura buona, pigiata, scossa, traboccante» è una figura tratta dal mercato del grano; per «seno» s'intende qui la piega formata da un lembo dell'abito che pende dalla cintura, usata come tasca. 48 Un parte della tradizione testuale sostituisce «perché era ben costruita» con «perché era fondata sulla roccia» (Mt 7,25).



38. La preghiera.
[11, 1-13]
11 E avvenne che mentre egli era in un certo luogo a pregare, quando ebbe finito uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
2 Disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno.
3 Il nostro pane per la sussistenza,
da' a noi di giorno in giorno,
4 e rimetti a noi i nostri peccati,
perché noi pure rimettiamo a ogni nostro debitore.
E non farci entrare in tentazione».
5 E disse loro: «Chi di voi che abbia un amico, e vada da lui nel mezzo della notte e gli dica: “Amico, prestami tre pani, 6 perché mi è arrivato un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; 7 e quello, rispondendo da dentro, dica: “Non importunarmi; già la porta è chiusa e i miei figli sono a letto con me; non posso alzarmi per darteli”? 8 Vi dico che seppure non si alzerà a darglieli perché è suo amico, nondimeno per la sua impudenza, una volta svegliato, gli darà ciò di cui ha bisogno.
9 «Ed io vi dico: Chiedete, e vi sarà dato; cercate, e troverete; bussate, e vi sarà aperto. 10 Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 11 Ora, a quale padre tra di voi il figlio chiederà un pesce, e invece del pesce gli darà una serpe? 12 Oppure gli chiederà un uovo, e gli darà uno scorpione? 13 Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre che è dal cielo darà lo Spirito santo a quelli che lo chiedono».











2-4 Sono molti i tentatvi fatti dai copisti per conformare i manoscritti al testo di Mt. 3 Su «quotidiano» si veda nota a Mt 6,11. «... di giorno in giorno»: Mt ha «oggi», il senso della richiesta sembra lo stesso: dacci quanto basta giorno per giorno. 4 Su «non farci entrare in tentazione» si veda nota a Mt 6,13.


Vangelo di Matteo

(traduzione di Giancarlo Gaeta)


8. La vocazione evangelica.
[5, 1-16]
5 Ora, vedendo le folle, salì sul monte e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli; 2 e, aprendo la bocca, li ammaestrava, dicendo:
«3 Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli. 4 Beati gli afflitti, perché essi saranno consolati. 5 Beati i miti, perché essi erediteranno la terra. 6 Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché essi saranno saziati.«7 Beati i misericordiosi, perché essi otterranno misericordia. 8 Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio. 9 Beati gli artefici di pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio. 10 Beati i perseguitati per la giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. 11 Beati siete voi, quando vi avranno oltraggiati e perseguitati, e avranno detto contro di voi ogni male, mentendo, per causa mia; 12 gioite e rallegratevi, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli; così infatti hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi.
«13 Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che cosa lo si salerà? Non vale più nulla, se non ad esser gettato fuori per esser calpestato dagli uomini.
«14 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può restare nascosta. 15 Né si accende una lucerna e la si mette sotto il moggio, ma sul candeliere, e fa luce a quanti sono nella casa. 16 Così splenda la vostra luce innanzi agli uomini, che vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli».









4-5 In alcuni manoscritti, in molti codici delle versioni latine e siriache e in diversi autori antichi l’ordine tra la seconda e la terza beatitudine si trova invertito, forse a motivo del forte parallelismo di quest’ultima con la prima beatitudine; e tale potrebbe essere stato l’ordine originario dal momento che il sostrato semitico di ptocoi; (poveri) e di praeis (miti) è lo stesso: ‘anawîm, cioè «poveri», che Mt rilegge dapprima come «poveri in spirito» e poi come «miti». 11 «... avranno detto contro di voi ogni male per causa mia mentendo»: gli editori sono incerti se preferire questa lezione o quella breve che elimina «mentendo», forse nel tentativo di accordare meglio il passo a quello di Lc par.






9. Antica e nuova giustizia.
[5, 17-48]

«17 Non crediate che io sia venuto ad abolire la legge o i profeti; non sono venuto ad abolire ma a compiere. 18 Perché in verità vi dico: finché passi il cielo e la terra, neppure uno iota né un apice passerà dalla legge, finché tutto sia adempiuto. 19 Chi dunque avrà violato il più piccolo di questi comandamenti e avrà insegnato così agli uomini, sarà chiamato il più piccolo nel regno dei cieli; ma chi li avrà osservati e insegnati, costui sarà chiamato grande nel regno dei cieli. 20 Perché vi dico che se la vostra giustizia non avrà superato quella degli scribi e dei Farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
«21 Avete udito che è stato detto agli antichi: “Non ucciderai”, ma chi uccide sarà passibile di giudizio. 22 Ora io vi dico che chiunque si adira col suo fratello, sarà passibile di giudizio; chi avrà detto al suo fratello: Raca, sarà passibile del sinedrio; chi avrà detto: Rinnegato, sarà passibile della geenna di fuoco. 23 Se dunque tu stai presentando la tua offerta all'altare, e lì ti ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, 24 lascia lì la tua offerta dinanzi all'altare, e va prima a riconciliarti col tuo fratello, poi torna e presenta la tua offerta. 25 Trova presto un accordo col tuo avversario, finché sei ancora per strada con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice, e il giudice alla guardia, e tu non sia gettato in prigione. 26 In verità ti dico: non uscirai di là, finché non avrai restituito fin l'ultimo soldo.
«27 Avete udito che è stato detto: “Non commetterai adulterio”. 28 Ora io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, l'ha già fatta adultera nel suo cuore. 29 Ma se il tuo occhio destro ti è di scandalo, càvalo e gettalo via da te; perché è meglio per te che perisca uno dei tuoi membri, e non che tutto il tuo corpo sia gettato nella geenna. 30 E se la tua mano destra ti è di scandalo, tagliala e gettala via da te; perché è meglio per te che perisca uno dei tuoi membri, e non che tutto il tuo corpo vada nella geenna.
«31 È stato pure detto: “Se uno manda via sua moglie, le dia un atto di ripudio”. 32 Ora io vi dico: chiunque manda via sua moglie, eccetto il caso di prostituzione, ne fa un'adultera, e chi sposa una ripudiata commette adulterio.
«33 Avete anche udito che è stato detto agli antichi: “Non spergiurerai, ma adempirai i tuoi giuramenti al Signore”. 34 Ora io vi dico di non giurare affatto. Né per il cielo, perché è il trono di Dio; 35 né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del grande re. 36 Non giurare neppure per la tua testa, perché non puoi rendere bianco o nero un solo capello. 37 Il vostro dire sia: sì sì, no no; ciò che va oltre questo viene dal Maligno.
«38 Avete udito che è stato detto: “Occhio per occhio” e “Dente per dente”. 39 Ora io vi dico di non resistere al malvagio; ma a chi ti schiaffeggia sulla guancia destra, porgi anche l'altra;

40 a chi vuole sottoporti a giudizio e toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello; 41 con chi ti obbliga a seguirlo per un miglio, tu fanne due. 42 A chi ti chiede dà, e a chi vuole da te un prestito non volgere le spalle.
«43 Avete udito che è stato detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. 44 Ora io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per coloro che vi perseguitano, 45 affinché diventiate figli del Padre vostro nei cieli; perché egli fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46 Se infatti amate quelli che vi amano, qual è la vostra ricompensa? Non fanno lo stesso anche i pubblicani? 47 E se salutate soltanto i vostri fratelli, che cosa fate di più? Non fanno lo stesso anche i pagani?
«48 Voi siate dunque perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste».













17 L'antitesi annullare–compiere va compresa con riferimento all'aramaico miphat–’ospe, (portar via, diminuire / accrescere, aggiungere). 18 «... dalla Legge»: la variante «dalla Legge e i profeti» è una ripresa del v. precedente. 22 «... si adira col suo fratello»: per attenuare la prescrizione molti manoscritti hanno aggiunto: «avventatamente». «raca»: trascrizione dell'aramaico rêqa («vuoto», «senza cervello»). «rinnegato»: si può rendere il greco môré anche con «folle», «stupido», ma nell'uso giudaico assume il significato di empietà religiosa, qui utilizzato per ottenere una gradazione nella punizione: tribunale comune, grande tribunale di Gerusalemme (sinedrio), tribunale divino. 32 «... e chi sposa una ripudiata commette adulterio»: alcuni testimoni omettono il passo, forse perché ritenuto superfluo.


10. Il Padre che è nel segreto [6, 1-18]
6 «Guardatevi dal praticare la vostra giustizia innanzi agli uomini, per essere osservati da loro; altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
2 Quando dunque fai l'elemosina, non strombazzarlo innanzi a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per ricevere lode dagli uomini; in verità vi dico: hanno già la loro ricompensa. 3 Ma tu, quando fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra cosa fa la tua destra, 4 affinché la tua elemosina sia nel segreto, e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà.
«5 E quando pregate, non siate come gli ipocriti, che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze, per essere veduti dagli uomini; in verità vi dico: hanno già la loro ricompensa. 6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto, e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà. 7 Pregando, poi, non ripetete parole vuote come i pagani, che s'immaginano di essere esauditi a forza di parole; 8 non rassomigliate dunque a loro, perché il Padre vostro sa ciò di cui avete bisogno prima che glielo chiediate.
«9 Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
10 venga il tuo regno,
si compia la tua volontà
come in cielo così sulla terra.
11 Il nostro pane per la sussistenza,
da’ a noi oggi,
12 e rimetti a noi i nostri debiti
come noi pure li abbiamo rimessi ai nostri debitori.
13 E non farci entrare in tentazione,
ma liberaci dal Maligno.
«14 Se infatti rimettete agli uomini le loro mancanze, anche il Padre vostro celeste rimetterà a voi; 15 ma se non rimettete agli uomini, neppure il Padre vostro rimetterà le vostre mancanze.
«16 Quando digiunate, non siate cupi come gli ipocriti, che sfigurano le loro facce per mostrare agli uomini che digiunano; in verità vi dico: hanno già la loro ricompensa. 17 Ma tu, quando digiuni, profumati il capo e lavati la faccia, 18 per non mostrare agli uomini che digiuni, bensì al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà».

11 «... pane quotidiano»: nel senso di «necessario» alla vita di ogni giorno; viene perciò esclusa la preoccupazione per il domani; il termine greco epiousios, che non ricorre altrove nella Bibbia, è di difficile spiegazione; gli si può dare anche il senso di «veniente», in questo caso la richiesta suonerebbe «il nostro pane di domani, da' a noi oggi», avrebbe perciò senso metaforico: il pane del tempo salvifico. 12 «... abbiamo rimessi»: la maggioranza dei manoscritti hanno il tempo presente: «rimettiamo», ma dovrebbe trattarsi di un adattamento a Lc 11,4. 13 «... non farci entrare in tentazione»: traduzione letterale del testo greco, sul senso originario di questa difficile espressione si veda nota del Commento. «... liberaci dal Maligno»: non genericamente «dal male». Numerosi ma tardi testimoni concludono la preghiera con una eulogia di evidente carattere liturgico: «Perché tuo è il regno e la potenza e la gloria nei secoli, amen». 16 In greco gioco di parole: sfigurare i visi / figurare davanti agli uomini. L’effetto era ottenuto non lavandosi né ungendosi e andando in giro col capo coperto di cenere.