lunedì 06 novembre 2006 legge Vittorio Franceschi | |
Una sera di novembre, “con perfetta indifferenza”, Kafka lesse la sua “sporca storia” (Nella colonia penale) in una galleria di Monaco. Mentre leggeva, il grafologo Pulver ebbe l’impressione che nella sala “si diffondesse uno sciapo odore di sangue”. A un certo punto si udì un tonfo sordo. Era svenuta una signora e venne subito portata fuori. Altri si allontanarono prima della fine. Altri si lamentarono perché la lettura era durata troppo a lungo.(Calasso, K)
Dice Vittorio Franceschi, nostro lettore d’eccezione: “Kafka disegna personaggi di una teatralità sconvolgente. Li dispone sul campo come pezzi di una scacchiera in cui il Re è destinato a dare scacco matto a se stesso […] Non c’è nulla da spiegare, nulla da chiarire. Il racconto ha la logica dei sogni, anzi degli incubi. Il risveglio è un sollievo, ma l’inquietudine che ci lascia basta a nutrire molte altre notti insonni”.
I personaggi del racconto sono un ufficiale, un esploratore, un soldato, un condannato a morte. E una macchina mostruosa di esecuzione capitale. Fu scritto nell’ottobre del 1914, anno di inizio del nostro drammatico “secolo breve”.
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