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La luna rideva come un pagliaccio - Sergej Esenin e Evgenij Evtushenko



lunedì 04 aprile 2005 legge Aldo Sassi

Poesia vera, forte, antica. Due poeti a confronto, non tra di loro, ma con noi – che siamo così poco abituati a questa energia.
Esenin ed Evtushenko sono due vite tormentate, che fanno della poesia il proprio gesto vitale, che nella poesia immettono i sentimenti privati più intimi e i sentimenti pubblici più profondi. Due anime politiche collettive. Due epoche diverse ma contigue, una stessa ideologia condivisa e aspramente criticata, speranze e amarissime delusioni.
Esenin, il poeta venuto dal mondo contadino, sopraffatto dalla delusione disperata di una rivoluzione non finita e corrotta, e che si uccide, nel 1925.
Evtushenko, nato nel 1933, il poeta che nella città si affonda e dove vive la sua doppia realtà, momento dopo momento, fra aspra critica e ancora nuove speranze di cambiamento, per rimettere in rotta una nave rivoluzionaria squassata e dirottata.
Il Pavese e l’Elefante vogliono richiamare una pagina importantissima della storia della cultura, quella poesia russa rivoluzionaria che oggi rischia di essere dimenticata, nello squallore del presente.
Aldo Sassi è un noto attore di teatro, con notevoli esperienze anche nel cinema e nella televisione.





Sergej Esenin
Anna Snègina (poemetto)

Poesie:
Il mio cammino
Io lo ricordo, amata, io lo ricordo
Nebbia turchina e distesa di neve
Ah, che tormenta! Diavolo, portala via con te!
Innevata pianura, bianca luna, è calato
I fiori mi dicono addio
L’uomo nero
Arrivederci, amico, arrivederci


Evgenij Evtushenko

PROLOGO

La nostra poesia è una gran potenza…?
A caccia di una fama a buon mercato
Ho in affitto una stanza…
Prima dell’incontro
Uomo solo
Ballata della poesia di Lermontov
Io sogno d’averti già amata…
Monologo di un’attrice
Una seconda vita?

L’umorismo

Natura russa
Tu sei grande in amore
Hanno ucciso un uomo
Ribalta
Non sono nato tardi