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Genesi: i due racconti


lunedì 10 maggio 2004 legge Roberto Vargiu
Perché proporre oggi all’attenzione di persone che vivono in una società secolarizzata e scientista i due racconti di creazione della Genesi? La risposta più giusta è: “proprio perché viviamo in una società occidentale secolarizzata e scientista”. 
Il desiderio di riaffermare costantemente una sorta di orgogliosa emancipazione rispetto al religioso, o meglio al “dato rivelato”, porta questa società a confrontarsi aspramente con le idee che sono contenute in questi vetusti racconti di creazione.
I problemi e le questioni che scaturiscono dai capitoli 1-2 di Genesi sono quelli che, a partire dalla nascita della scienza moderna fino ad oggi, tengono banco nelle discussioni filosofiche e scientifiche: com’è possibile accogliere un’ idea di mondo finito, geocentrico (contro ad es. gli infiniti mondi bruniani, o il punto di vista di chi il «mondo a caso pone»), un mondo, per giunta, fortemente antropocentrico?
In Genesi si parla di creazione, questo implica una volontà intelligente e progettuale? Ma come conciliare creazionismo con evoluzionismo e con la selezione naturale?

[La versione in ebraico e in greco sono disponibili su quaderno cartaceo]

Creazione. Tradizione sacerdotale. Genesi 1,1-2,3

1.1Nel principio, Elohim creò il cielo e la terra.
2Ma la terra era deserta e disadorna e v’era tenebra sulla superficie dell’oceano e lo spirito di Elohim era sulla superficie delle acque.
3Elohim allora ordinò:«Vi sia luce». E vi fu luce. 4Quindi Elohim vide che era buona quella luce. Perciò Elohim separò la luce dalla tenebra.
5Ed Elohim diede nome alla luce «giorno» ed alla tenebra diede nome «notte».Poi venne sera,
poi venne mattina: un giorno.
6Elohim disse ancora:«Vi sia un firmamento in mezzo alle acque che tenga separate le acque dalle acque».
E avvenne così. 7Elohim fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono
sopra il firmamento. 8Ed Elohim diede nome al firmamento «cielo».
Di nuovo venne sera, poi venne mattina: un secondo giorno.
9Ed Elohim ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si ammassino in una sola massa ed appaia l’asciutto». E avvenne così. 10Elohim poi diede nome all’asciutto «terra» e alla massa delle acque diede nome «mari». Ed Elohim vide che questo era buono.
11Elohim comandò ancora: «La terra faccia verdeggiare la verdura, le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano, sulla terra, ciascuno secondo la propria specie, un frutto contenente il proprio seme». E così avvenne. 12La terra produsse verdura, graminacee che facevan semenza, secondo la propria specie ed alberi che portavano frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Elohim vide che questo era buono. 13Così venne sera, poi venne mattina: un terzo giorno.
14Di nuovo Elohim ordinò: «Vi siano delle lampade nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; e siano segni per feste, per giorni e per anni;15inoltre facciano da lampade nel firmamento del cielo, per fare luce sulla terra».
E avvenne così. 16Ed Elohim fece le due lampade maggiori, la lampada grande, per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17Poi Elohim le pose nel firmamento del cielo per fare luce sulla terra,18e per governare il giorno e la notte e per la separazione tra la luce e tra la tenebra. Ed Elohim vide che era buono.
19Poi venne sera, poi venne mattina: un quarto giorno.
20Ed Elohim disse: «Brulichino le acque d’un brulichio d’esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così avvenne; 21Elohim creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo la loro specie, e tutti i volatili alati, secondo la loro specie. Quindi Elohim vide che era buono.
22 Inoltre Elohim li benedisse, dicendo: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra».
23Poi venne sera, poi venne mattina: un quinto giorno.
24Di nuovo ordinò Elohim: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro specie». E avvenne così. 25Ed Elohim fece le fiere della terra, secondo le loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. Poi Elohim vide che era buono.
26Finalmente Elohim disse: «Facciamo l’umanità a norma della nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e fin su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
27Ed Elohim creò gli uomini a norma della sua immagine;
a norma della immagine di Elohim li creò;
maschio e femmina li creò.
28Quindi Elohim li benedisse
e disse loro Elohim:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra
e soggiogatela, ed abbiate dominio sui pesci del mare
sui volatili del cielo,
sul bestiame e su tutte le fiere che strisciano sulla terra».
29Inoltre Elohim disse:«Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, ed anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il vostro nutrimento.
30Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l’alito di vita, io do come nutrimento le verdure dell’erba» E così avvenne.
31Ed Elohim vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. Poi venne sera, poi venne mattina: il sesto giorno.
2. 1Così furono ultimati i cieli e la terra e tutto il loro esercito.
2Allora Elohim, nel giorno settimo, volle conclusa la sua opera servile che aveva fatto e si astenne, nel giorno settimo, da ogni sua opera servile che aveva fatto. 3Quindi Elohim benedisse il giorno settimo per il fatto che lo consacrò, perché in esso Elohim cessò da ogni suo lavoro servile che aveva creato, operando.

(Trad. E.Testa)

Genesi 2,4-25. Racconto di creazione jahwista.

4Queste sono le origini dei cieli e della terra quando Elohim li creò. Quando Jahweh-Elohim
fece la terra e il cielo,5ancora nessun cespuglio della steppa vi era sulla terra, né ancora alcuna graminacea della steppa vi era spuntata, perché Jahweh-Elohim non aveva fatto piovere sulla terra e non vi era Adamo che lavorasse il terreno 6e che facesse sgorgare dalla terra un canale e che facesse irrigare tutta la superficie del terreno; 7allora Jahweh-Elohim modellò l’uomo con la polvere del terreno, e soffiò sulle sue narici un alito di vita; così l’uomo divenne un essere vivente.
8Poi Jahweh-Elohim piantò un giardino in Eden, ad oriente, e vi collocò l’uomo che aveva modellato .9E Jahweh-Elohim fece spuntare dal terreno ogni sorta d’alberi, attraenti per la vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita nella parte più interna del giardino, insieme all’albero della conoscenza del bene e del male. 10Inoltre un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino; poi di lì si divideva e diventava quattro capi. 11Il nome del primo è Pishon: esso delimita il confine di tutta la regione di Havilah, dove c’è l’oro: 12l’oro di quella terra è fine; ivi c’è il bdellio e la pietra d’onice. 13E il nome del secondo fiume è Gihon: esso delimita il confine di tutta la regione di Cush.
14E il nome del terzo fiume è Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. E il quarto fiume è l’Eufrate.
15Jahweh-Elohim rapì dunque l’uomo e lo depose nel giardino di Eden per lavorarlo e per custodirlo.
16E Jahweh-Elohim diede un comando all’uomo, dicendo:«Di tutti gli alberi del giardino tu puoi mangiare; 17ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu te ne ciberai, dovrai certamente morire».
18Poi Jahweh-Elohim disse: «Non è affatto bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto a lui corrispondente». 19Allora Jahweh-Elohim modellò, ancora dal terreno, tutte le fiere della steppa e tutti i volatili del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato gli esseri viventi, quello doveva essere il loro nome.
20E così l’uomo impose dei nomi a tutto il bestiame, a tutti i volatili del cielo e a tutte le fiere della steppa; ma, per Adamo, non fu trovato un aiuto a lui corrispondente. 21Allora Jahweh-Elohim fece cadere un sonno profondo sull’uomo,che si addormentò, poi gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. 22E Jahweh-Elohim costruì la costola, che aveva tolto all’uomo, formandone una donna. Poi la condusse all’uomo.
23Allora l’uomo disse:«Questa volta è osso delle mie ossa e carne della mia carne! Costei si chiamerà donna perché dall’uomo fu tratta costei».
24E’ per questo che l’uomo abbandona suo padre e sua madre e si attacca alla sua donna e i due diventano una sola carne. 25 Or ambedue erano nudi, l’uomo e la sua donna, ma non sentivano mutua vergogna.(☛Gn. 3,7)

(Trad. E.Testa)