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Fare memoria:La figura di Mario Finzi





lunedì 26 gennaio 2004 legge Giovanni Catti
Mario Finzi, giovane musicista bolognese, già uditore presso il Tribunale di Bologna (espulso in quanto “di razza ebraica”), viene arrestato il 31 marzo 1944, mandato a Fossoli, quindi ad Auschwitz, dove morirà.
Di lui rimangono l’intitolazione di una strada bolognese, oltre a ricordi privati di chi conobbe la sua vivace intelligenza. Rimane soprattutto la bellissima biografia scritta da Renato Peri (ed. Giorgio Barghigiani, Bologna).
Monsignor Giovanni Catti, per conto della Bottega dell’Elefante, ha pensato di riunire in una serata un intervento di lettura dalla biografia e un’esecuzione dei brani musicali (specialmente Liszt) più amati da Mario Finzi – quelli stessi che lui si immaginava fisicamente durante gli appelli estenuanti di Auschwitz -, insieme a qualche frammento scritto da lui stesso.


Scrive Catti:

Nel corso delle nostre letture ci è probabilmente accaduto di leggere parole come “violenta tempesta”, o “vortice”, “turbine”. In lingua ebraica a tale proposito si usa un sostantivo, una sua traslitterazione è soah.
Il vocabolo si presta alla metafora, per dire la calamità irrompente, la rovina subitanea: “Verrà a lui una rovina, che non conosce” (Sal 35,8).
Era forse opportuno ritornare a questo vocabolo qui in questi giorni per fare memoria con reverenza, con rispetto, dell’Olocausto.
Le parole non bastano, e anche per questo ne “La Bottega dell’Elefante” si è pensato di passare dalle parole alla musica, nell’Oratorio di San Rocco (via Monaldo Calari, 4/2) alle ore 21 di lunedì 26 gennaio 2004.
Il maestro Luca Romagnoli esegue al pianoforte musiche, legate alla memoria di Mario Finzi, tenuto conto della vitalità della sua attività musicale, della musicalità della sua vita.
Nedo Fiano ancora oggi riparla di Mario in Auschwitz:
“e quando, finito l’appello, ognuno poté avviarsi alla broda quotidiana e al pagliericcio, egli disse sorridendo...: ‘Ho avuto il tempo di suonarmi tutta una sinfonia’”.
Attingiamo la testimonianza da Mario Finzi (Bologna, 1913 – 1945, Auschwitz) o del buon impiego della propria vita. Autore di questa opera è Renato Peri, della Aedes Spinoziana in Bologna: offre la lettura di due pagine, in consonanza con le musiche finziane.