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Carissima Kitty 1942 – 1944 - Anna Frank






lunedì 24 gennaio 2005 leggono vari

Annalisa Maria Frank, olandese, ebrea, abbastanza carina, petulante, riflessiva, dotata di una grande pazienza, ma anche di una grandissima impazienza. Vuole fare la scrittrice, a soli tredici anni. Comincia a scrivere a partire da quello che le capita. Si trova nel centro preciso della Storia, quella con la “S” maiuscola. Lo intuisce, forse perfino lo sa – almeno compatibilmente coi pochi anni in cui ha potuto vedere il mondo. Ma è una Storia fatta di infime storie minuscole, di rabbie, specie di riflessioni, persone insopportabili, spazi ingrati, desideri, chiacchiere, piccoli regali, ripicche.
Scrive le sue pagine e pagine, mentre il mondo scrive le sue più grandi pagine - senza probabilmente che nessuno dei due sappia mai niente di preciso dell’altra o dell’altro.
Questa sera leggono le pagine del mondo e le pagine di Anna Frank una donna anziana e undici ragazze.


Carissima Kitty
1942 – 1944
Pagine del Mondo
e pagine del Diario di Anna Frank


Scelte da Giovanni Catti, lettura a cura di Paolo Billi
Musica di Maurice Ravel

leggono

Anita Ferri, Anita Selvaggi, Cecilia Todeschini, Cristina Renzetti, Eleonora Succi, Giulia Petruzzelli, Ilaria Rambaldi, Laura Bisognin Lorenzoni, Loubna, Marcella Ruocco, Samiha Ezioui, Sara Scoccimarro, Valentina Fulginiti, Valérie Badra Qayud


1942
(1 gennaio) Dichiarazione di Washington delle Nazioni Unite: 26 stati in guerra contro l’Asse.
(gennaio-marzo) I giapponesi continuano l’offensiva in Estremo Oriente.
(maggio) Ha inizio una nuova offensiva italo-tedesca in Cirenaica. Cade in mano tedesca la base britannica di Tobruk.
(giugno) La flotta americana, comandata dal generale Mac Arthur, sconfigge i giapponesi alle isole Midway.



12 giugno 1942

Spero di poterti confidare tutto, come non ho mai potuto fare con nessuno, e spero che mi sarai di grande aiuto.

Domenica 14 giugno 1942

Voglio cominciare da quando ti ho ricevuto, e cioè dal momento in cui ti ho visto sul tavolo fra i regali i compleanno (perché il momento dell’acquisto, a cui pure ho partecipato, non conta).
Venerdì 12 giugno ero sveglia alle sei, ovvio, era il mio compleanno. Ma alle sei non mi potevo alzare, così aspettai fino alle sette meno un quarto. Quando non riuscii più a trattenermi dalla curiosità, andai in tinello, dove Moortje (la gatta) mi salutò strusciandomi la testa contro i piedi. Poco dopo le sette andai da papà e mamma e poi in salotto per aprire i pacchetti: tu eri il primo, sicuramente uno dei più belli. C’erano anche un mazzo di rose, due rami di peonie e una piantina, questi i figli di Flora che quel mattino si trovavano sul tavolo, ma poi arrivarono molti altri regali.
Papà e mamma mi hanno regalato una camicetta azzurra, un gioco di società, una bottiglia di succo d’uva, che secondo me sa un po’ di vino (il vino del resto si fa con l’uva), un puzzle, un barattolino di crema, una busta con due fiorini e mezzo e un buono per l’acquisto di due libri. Poi ancora un libro, Camera Obscura, però ce l’ha già Margot, così l’ho cambiato, un vassoio di biscotti fatti in casa (da me, ovviamente, visto che in questo periodo mi riescono proprio bene), molte caramelle e una torta di fragole della mamma. Una lettera della nonna, arrivata puntualissima, ma naturalmente per un caso. Poi è venuta a prendermi Hanneli e siamo andate a scuola. Durante l’intervallo ho offerto biscotti di pasta frolla agli insegnanti e ai compagni, ma dopo ci siamo dovuti rimettere al lavoro. Sono tornata a casa alle cinque, dopo avere assistito alla lezione di ginnastica (anche se non posso mai partecipare perché mi slogherei le braccia e le gambe) dove ho proposto che i miei compagni giocassero a pallavolo per il mio compleanno. Dopo mi si sono messi tutt’attorno in cerchio e hanno cantato “Tanti auguri a te”. Tornata a casa ho trovato Sanne Ledermann che mi aspettava. Ilse Wagner, Hanneli Gosslar e Jacqueline Van Maarsen me le ero portate dalla ginnastica, visto che siamo in classe insieme. Un tempo Hanneli e Sanne erano le mie migliori amiche, e quelli che ci vedevano dicevano: “Ecco Anne, Hanne e Sanne”. Jacqueline Van Maarsen l’ho conosciuta appena al Liceo ebraico, e adesso è lei la mia migliore amica. Ilse è l’amica del cuore di Hanneli e Sanne frequenta un’altra scuola, dove ha le sue amiche.
Mi hanno regalato un libro stupendo: Saghe e leggende olandesi, ma per sbaglio mi hanno dato il secondo volume, così ho scambiato altri due libri con il primo. Zia Helene mi ha regalato un altro puzzle, zia Stephanie una bellissima spilla e zia Leny un libro fantastico: Vacanze in montagna di Daisy. Stamattina in bagno pensavo che sarebbe splendido se io avessi un cane come Rin-tin-tin. Lo chiamerei anch’io Rin-tin-tin e durante le lezioni lo lascerei dal custode della scuola o, quando fa più caldo, sotto la tettoia delle biciclette.

Domenica 21 giugno 1942

Cara Kitty, tutta la classe trema. Il motivo è ovviamente il prossimo consiglio dei docenti. Metà dei miei compagni fanno le scommesse se saranno promossi o bocciati. Io e G. Z. ridiamo da matti di C. N. e Jacques Kocernoot, quelli del banco dietro a noi, che hanno puntato l’uno sull’altro tutti i soldi delle vacanze. “Tu passi”, “Tu no”, “Tu sì”, così vanno avanti dalla mattina alla sera. Gli sguardi di G. che li scongiura di stare zitti e le mie sgridate non bastano a calmare quei due. Secondo me un quarto della classe dovrebbe essere bocciato, sono così asini, ma gli insegnanti sono le persone più imprevedibili del mondo, forse questa volta, tanto per cambiare, saranno imprevedibili in modo positivo.
Non temo per me né per le mie amiche, noi dovremmo farcela. Solo per la matematica non sono sicura. Portiamo pazienza e si vedrà. Intanto ci facciamo coraggio a vicenda.
Con i professori e le professoresse mi trovo abbastanza bene. In tutto sono nove, sette uomini e due donne. Il professor Keesing, vecchio saggio matematico, per qualche tempo è stato arrabbiato con me perché chiacchieravo troppo. Ha continuato ad ammonirmi e alla fine, per punizione, mi ha assegnato un compito. Dovevo fare un tema dal titolo: “Una chiacchierona”. Che cosa si può mai scrivere di una chiacchierona? Ci avrei pensato più tardi. L’ho scritto sul diario e, dopo averlo riposto nella cartella, ho cercato di stare tranquilla.
Di sera, dopo avere finito tutti gli altri compiti, mi casca l’occhio sul titolo del tema. Comincio a pensarci succhiando l’estremità della stilografica. Chiunque sarebbe stato capace di scrivere le solite stupidaggini con la calligrafia più larga possibile per occupare più spazio, ma trovare una prova soddisfacente del fatto che è indispensabile parlare, non è da tutti. Pensa che ti pensa, finalmente mi viene un’idea: riempio le mie tre paginette e ho finito. Per difendere la mia tesi avevo affermato che il parlare è tipico delle donne, che farò del mio meglio per limitarmi un po’, ma che di certo non riuscirò mai a disimpararlo, perché mia madre parla quanto me, se non di più, e contro le questioni ereditarie non c’è molto da fare.
Keesing ha riso di cuore delle mie giustificazioni, ma visto che durante la lezione seguente ho continuato a chiacchierare, mi ha appioppato un altro tema. Questa volta si intitolava: “Una chiacchierona incorreggibile”. Ho consegnato anche questo e lui, per due lezioni, non ha avuto niente di cui lamentarsi. La terza lezione però ha perso di nuovo la pazienza. – Anne Frank, per punizione farai un tema dal titolo: “Qua, qua, qua, dice la signorina Starnazzina”.
Tutti si sbellicavano dalle risa. Anch’io non ho saputo trattenermi, però avevo esaurito la fantasia sulle chiacchiere. Dovevo farmi venire in mente qualcos’altro, qualcosa di originale. La mia amica Sanne, che è brava a scrivere poesie, si è offerta di darmi una mano a scrivere un testo in rima. Ero felice. Keesing, dandomi quel tema, voleva prendermi in giro, ma io avrei preso in giro lui tre volte tanto.
Così abbiamo scritto una poesia fantastica! Trattava di una coppia di cigni con tre piccoli, che vengono uccisi a beccate dal padre perché starnazzano troppo. Per fortuna Keesing è stato allo scherzo e ha letto la poesia, commentandola, nella nostra classe, e anche in altre. Da allora mi lascia chiacchierare e non mi punisce più, anzi, adesso scherza sempre.
Tua Anne



1942
( luglio-agosto) In Russia, i tedeschi, affiancati da una armata italiana ( ARMIR), sferrano un’offensiva in direzione del Don.
( 9 agosto) Il Congresso indiano chiede l’immediato ritiro della Gran Bretagna dall’India. Inizia un’altra campagna di disubbidienza civile: Gandhi viene di nuovo arrestato; la repressione inglese provoca 10.000 morti.
( 23 agosto) I tedeschi iniziano l’assedio di Stalingrado.

Lunedì 21 settembre 1942

Cara Kitty,
oggi ti racconto le novità generali dell’Alloggio. Sopra il mio divano-letto è stata montata una lampadina in modo che se sento sparare posso tirare la cordicella. Per il momento però non è ancora possibile visto che la finestra sta socchiusa giorno e notte.
La sezione maschile dei Van Daan ha fabbricato una dispensa molto utile con autentiche reti anti-mosche. Questo capolavoro per ora si trovava nella stanza di Peter, ma adesso è stato sistemato in soffitta dove fa più fresco. Al suo posto è rimasta un’asse. Gli ho consigliato di metterci il tavolo con una tovaglia carina e di appendere al muro l’armadietto dove ora c’è il tavolo. Sarebbe una stanzetta simpatica, anche se non mi piacerebbe dormirci.
La signora Van Daan è insopportabile. Continua a sgridarmi dal piano di sopra perché chiacchiero sempre. Ma quello che dice mi entra da un orecchio e mi esce dall’altro! Adesso la madama ne ha inventata una nuova. Non vuole più lavare le pentole. Se c’è dentro ancora qualche avanzo, lei non lo mette in una coppetta di vetro ma lo lascia lì, così dopo si deve buttare. E poi quando Margot dopo pranzo ha molte pentole, lei ha anche il coraggio di dire: -Oh, povera Margot, quanto lavoro!
Ogni due settimane il signor Kleiman mi porta un paio di libri per ragazze. Sono entusiasta della serie di Joop ter Heul. Cissy Van Merxveldt mi piace particolarmente. Follia d’estate l’ho già letto quattro volte e mi fa ancora morire dalle risate.
Con papà sto preparando l’albero genealogico della famiglia e intanto lui mi racconta qualcosa di ognuno.
Gli studi sono ripresi. Mi dedico molto al francese e ogni giorno mi studio cinque verbi irregolari. Però ho già dimenticato moltissimo di quello che avevo imparato a scuola.
Peter ha ripreso sbuffando a fare i compiti di inglese. Sono arrivati solo un paio di libri di scuola; avevo già portato da casa una scorta di quaderni, matite, gomme ed etichette. Pim (che è il diminutivo di papà) insiste sulle lezioni di olandese. Io sono d’accordo di dargliele in cambio dell’aiuto che mi dà lui in francese e nelle altre materie. Però fa certi sbagli incredibili!
A volte ascolto radio Orange, recentemente ha parlato il principe Bernardo. Verso gennaio dovrebbe nascere il figlioletto, diceva. Lo trovo carino, qui non capiscono perché io appoggi tanto gli Orange.
Un paio di sere fa si parlava del fatto che tutto sommato sono ancora abbastanza somara, così il giorno dopo mi sono rimboccata le maniche perché davvero non ho voglia di fare la prima a quattordici o quindici anni. Poi hanno stabilito che non posso leggere praticamente niente. La mamma attualmente legge Signori, signore, servitori che ovviamente non posso avere (Margot sì!) devo prima maturare un po’, come la mia sorellina che è così dotata. Poi abbiamo parlato di quanto sono ignorante in filosofia, psicologia e fisiologia (queste parole difficili sono andata a cercarle sul Koenen!), e in effetti non ne so niente. Forse l’anno prossimo sarò più matura!
Ho scoperto con orrore di possedere un unico vestito con le maniche lunghe e tre maglie di lana per l’inverno. Papà mi ha autorizzata a farmi un maglione di lana bianca; la lana non è molto bella, speriamo almeno che sia calda. Ci restano ancora un po’ di vestiti a casa di amici, ma purtroppo potremo averli solo dopo la guerra, se ci saranno ancora.
Proprio quando ti stavo scrivendo di lei, la signora Van Daan è arrivata e zac, ho chiuso il quaderno.
“Senti, Anne, non è che mi faresti dare un’occhiata?”
“No, signora.”
“Anche solo l’ultima pagina?”
“No, neanche quella, signora.”
Ovviamente mi era venuta la tremarella perché proprio su quella pagina non avevo scritto un gran bene di lei.
Tua Anne


1942
( 23 ottobre) Battaglia di El Alamein: ha inizio la controffensiva britannica al comando del generale Montgomery.
( 8 novembre) Sbarco anglo-americano in Marocco e in Algeria, al comando del generale Eisenhower.
( 11 novembre) Le truppe tedesche occupano la parte della Francia sotto il governo di Vichy.
( 19novembre) L’armata sovietica sfonda il fronte nemico a Stalingrado.
( dicembre) Inizia l’offensiva sovietica nella regione del Don: i tedeschi si ritirano. L’armata italiana comincia la disastrosa ritirata.



Martedì 22 dicembre 1942

Cara Kitty,
qui all’Alloggio segreto la notizia che ognuno per Natale avrà 125 grammi di burro in più è stata accolta con gioia. Sul giornale c’è scritto addirittura un quarto di kilo, ma riguarda solo i fortunati mortali che ricevono le tessere dallo stato e non gli ebrei nascosti che al mercato nero possono comprarsene solo quattro al posto di otto. Useremo tutto il burro per confezionare dolci. Stamattina ho preparato biscotti e due torte. Quassù c’è un gran daffare e mamma mi ha proibito di studiare e di leggere prima di avere finito tutti i lavori di casa.
La signora Van Daan se ne sta a letto a curarsi la costola rotta, si lagna tutto il giorno, si fa cambiare la fasciatura di continuo e non le va mai bene niente. Non vedo l’ora che si rimetta in piedi e si occupi lei delle sue cose, perché questo bisogna dirlo: è straordinariamente ordinata e si dà da fare moltissimo e, sempre che si trovi in condizioni fisiche e spirituali adeguate, sa essere perfino allegra. Come se durante il giorno non mi toccasse di sentire abbastanza “sst, sst” perché faccio sempre troppa confusione, adesso il mio compagno di stanza si è messo a farmi “sst, sst” anche di notte. Secondo lui non dovrei neanche girarmi. Non gli bado affatto e la prossima volta gli risponderò anch’io con un bel “sst”.
Diventa ogni giorno più noioso ed egoista. Dei biscotti promessi dopo la prima settimana non ne ho visto più neanche uno. Mi fa infuriare soprattutto la domenica quando accende la luce così di buonora e fa ginnastica per dieci minuti.
A me, povera martire, quei minuti sembrano ore, perché le sedie con cui è allungato il mio letto si spostano di continuo sotto la mia testa assonnata. Dopo aver finito le flessioni agitando con forza le braccia un paio di volte, il signore comincia la toeletta. Le mutande sono appese al gancio, così va a prendersele e poi torna. La cravatta è sul tavolo, e di nuovo spinge e sposta le sedie e torna indietro.
Ma non voglio farti perdere tempo con queste storie di vecchi strani, tanto non serve e comunque purtroppo, per questioni di buon vicinato devo rinunciare a tutte le mie vendette tipo svitare la lampadina, chiudere la porta e nascondergli i vestiti.
Oh, come divento saggia! Qui tutto deve avvenire in modo logico, studiare, ascoltare, tacere, aiutare, essere bravi, cedere e quant’altro ancora! Temo che la mia saggezza, che già non è particolarmente abbondante, possa consumarsi troppo in fretta ed esaurirsi prima della fine della guerra.
Tua Anne


1943
(14-21gennaio) Conferenza di Casablanca tra Roosevelt e Churchill: viene approvata la richiesta di resa incondizionata dell’Asse.
(31 gennaio) Capitolazione tedesca di Stalingrado.
(marzo) Grandi scioperi operai nell’Italia settentrionale contro la guerra e il fascismo.


Giovedì 25 marzo 1943

Cara Kitty,
mamma, papà, Margot e io ieri sera eravamo seduti tranquilli quando ecco arrivare Peter che va a bisbigliare all’orecchio di papà. Io sento qualcosa tipo “un barile rovesciato in magazzino” e “rumori sospetti alla porta”.
Anche Margot aveva sentito, ma ha tentato di calmarmi un pochino perché ero bianca come uno straccio e molto tesa. Noi tre siamo rimaste in attesa; papà intanto era sceso con Peter. Dopo meno di due minuti la signora Van Daan è tornata dall’ufficio dove era stata ad ascoltare la radio dicendo che Pim l’aveva pregata di spegnere e di salire senza far rumore. Ma, come sempre accade quando si vuole essere particolarmente silenziosi, i gradini della vecchia scala scricchiolavano il doppio del solito. Dopo cinque minuti salgono Peter e Pim pallidi fino alla punta del naso e ci raccontano quello che hanno scoperto.
Si erano messi ad aspettare ai piedi della scala, invano. Ma d’un tratto sento due tonfi, come se qui in casa fossero state sbattute due porte. Pim torna di sopra in un batter d’occhio, Peter avverta ancora Dussel che finalmente si decide a salire anche lui facendo un sacco di storie e di confusione. Poi, scalzi, si sale di un piano dai Van Daan. Lui era molto raffreddato e stava a letto, e noi ci siamo riuniti tutt’attorno e a bassa voce gli abbiamo comunicato i nostri sospetti. Ogni volta che tossiva, la signora ed io rischiavamo di svenire dalla paura. Ha continuato fino a quando qualcuno ha avuto la brillante idea di dargli la codeina. Allora la tosse si è fermata subito.
Aspetta e aspetta, ma non si sente più niente, così tutti pensano che i ladri, avendo sentito dei passi in una casa di solito così silenziosa, se la siano data a gambe. Il problema è che la radio di sotto era sintonizzata sull’Inghilterra e le sedie si trovavano tuttora a semicerchio. Se la porta fosse stata forzata e il servizio antiaere l’avesse notato e avesse avvisato la polizia, il fatto avrebbe potuto avere conseguenze molto spiacevoli. Così il signor Van Daan si è alzato, ha indossato i pantaloni e il cappotto, il cappello in testa ed è sceso con grande circospezione dietro a papà, seguito da Peter che per sicurezza si era armato di un pesante martello. Le signore di sopra (comprese Margot e io) sono rimaste ad aspettare in ansia per cinque minuti, fino a quando i signori non sono tornati a rassicurarle che tutto era tranquillo. E’ stato deciso non lasciare scorrere l’acqua e di non tirare la catenella in gabinetto, ma dato che l’agitazione aveva scombussolato lo stomaco a tutti, puoi immaginare la puzza che c’era lì dentro dopo che uno per un tutti siamo andati a liberarci.
Le disgrazie non vengono mai sole. Infatti: n. uno, il Westertoren non batteva più le ore; quel suono mi aveva sempre molto rassicurata; n. due, il signor Voskuijl la sera precedente era andato via prima e non sapevamo se Bep fosse riuscito a trovare la chiave e magari non avesse dimenticato di chiudere la porta.
Ma ora non aveva molta importanza, era ancora sera e ci sentivamo in preda all’incertezza, per quanto già un poco più rinfrancati, visto che dalle otto e un quarto circa, quando il ladro aveva cominciato a farci stare sulle spine, alle dieci e mezzo, non avevamo più sentito niente. A ben pensarci, ci pareva anche alquanto improbabile che un ladro scassinasse una porta a quell’ora, quando per strada può esserci ancora gente. E poi a uno di noi è venuto in mente che magari era il capo magazziniere dei nostri vicini, la ditta Keg, che stava ancora lavorando. Per l’agitazione e con le pareti sottili che ci sono, è facile sentire male e anche la fantasia, in momenti così delicati, può giocare brutti scherzi.
Dunque siamo andati a letto, ma non tutti riuscivano a predere sonno. Papà come la mamma e il signor Dussel sono rimasti svegli a lungo e per quanto mi riguarda, esagerando un po’, posso dire che non ho chiuso occhio. Questa mattina i signori uomini sono scesi e hanno provato la porta esterna per verificare se era ancora chiusa, ma era tutto a posto!
L’avvenimento per niente simpatico ovviamente è stato descritto nei minimi dettagli a tutti giù nell’ufficio. Di queste cose è facile ridere, quando sono passate, e solo Bep ci ha presi sul serio.

Tua Anne


1943
(aprile) I giapponesi giungono ai confini dell’India. La Birmania è occupata.
(aprile-giugno) Insurrezione del Ghetto di Varsavia: massacro di 50.000 ebrei.
(maggio) Dopo la capitolazione di Tunisi, le forze angloamericane completano la riconquista dell’Africa Settentrionale.


Martedì 15 giugno 1943

Cara Kitty,
sono successe un sacco di cose, ma ho sempre l’impressione di annoiarti, con tutte queste cose, e che sarai contenta quando non ricevi tante lettere. Sarò breve.
Il signor Voskuijl non ha poi avuto quell’operazione allo stomaco. Quando era sul tavolo operatorio con la pancia aperta, i dottori hanno visto che aveva un cancro in stadio talmente avanzato che non si poteva più operarlo. Così gli hanno ricucito la pancia, lo hanno tenuto a letto per tre settimane, facendolo mangiare bene, e poi lo hanno mandato a casa. Però hanno fatto uno sbaglio imperdonabile, e cioè hanno detto a quel poveretto che cos’ha. Ora non è più in grado di lavorare e se ne sta a casa, circondato dai suoi otto figli, a pensare alla morte. Mi fa una pena tremenda e mi dispiace davvero che non possiamo uscire, altrimenti andrei a trovarlo spesso per distrarlo. Per noi è molto grave che il buon Voskuijl non ci tenga più al corrente di quello che accade, e si sente, nel magazzino. Era il nostro più grande aiuto e sostegno, qui, in questo nascondiglio, ci manca molto.
La prossima settimana ci tocca consegnare la radio. Kleiman ha in casa un piccolo apparecchio non dichiarato che ci darà al posto del nostro grande Philips. E’ un vero peccato che dobbiamo consegnare questa bella radio, ma una casa in cui ci sono clandestini non deve tirarsi addosso l’attenzione delle autorità per nessun motivo. La piccola radio ovviamente la terremo di sopra. Ebrei clandestini, soldi clandestini e, perché no, anche una radio clandestina.
Tutti cercano di consegnare una radio vecchia invece della propria “fonte di coraggio”. Del resto, è vero, quando le notizie dall’esterno continuano a peggiorare, la radio, con la sua voce miracolosa, ti aiuta a non perderti d’animo e ti fa ripetere ogni volta: “Su con la vita, verranno tempi migliori!”

Tua Anne


1943
(10 luglio) Gli Alleati sbarcano in Sicilia.
(25 luglio) Il Gran Consiglio vota contro Mussolini. Il governo è affidato al marescialloBadoglio. Mussolini viene arrestato.
(8 luglio-settembre) 300.000 ebrei vengono deportati dal ghetto di Varsavia nel campo di concentramento di Treblinka.
(settembre) Viene firmato l’armistizio tra Alleati e Italia. Gran parte dell’Italia viene occupata dai tedeschi.. Nasce il Comitato di Liberazione Nazionale.
(12 settembre) I tedeschi liberano Mussolini prigioniero sul Gran Sasso.

Domenica 11 luglio 1943

Carissima Kitty,
per tornare ancora una volta sull’argomento dell’educazione, voglio dirti che mi do molto da fare per essere servizievole, gentile e simpatica, in modo che il diluvio di critiche si riduca a una pioggerella. E’ tremendamente difficile fare tanto la brava davanti a persone che non sopporto, tutta falsità. Però mi accorgo che ottengo molto di più se sono un po’ ipocrita, e abbandono la mia vecchia abitudine di dire sempre in faccia a tutti quello che penso (anche se nessuno chiede la mia opinione o la predne in considerazione). Ovviamente, spesso non riesco a trattenermi davanti alle ingiustizie, e poi per quattro settimane non si parla d’altro che della ragazzina più maleducata del mondo. Non ti faccio un po’ pena, qualche volta? Fortuna che non sono una scontrosa, perché altrimenti mi inacidirei, e non potrei conservare il buon umore. Di solito cerco di vedere il lato umoristico delle prediche, ma è più facile quando vengono sgridati gli altri, e la vittima non sono io.
Ho deciso (dopo lunghi ripensamenti) di lasciare un po’ perdere la stenografia. Primo, per poter dedicare ancor più tempo alle altre materie, e secondo, per via degli occhi, un guaio serio. Sono diventata molto miope, e dovrei già portare gli occhiali da tempo (come sarei ridicola!) Ma come ben sai, quelli che sono nascosti non possono…
Ieri tutta la casa parlava solo degli occhi di Anne, perché la mamma aveva proposto di mandarmi dall’oculista con la signora Kleiman. All’idea mi tremavano un poco le gambe, perché non è una piccolezza. Per la strada! Pensa, camminare per strada! Neanche pensarci. Prima ero spaventata a morte, poi contenta. Ma non è così facile, perché non tutte le autorità che dovevano dare l’approvazione erano d’accordo. Prima bisognava mettere sulla bilancia tutte le difficoltà e i rischi, anche se Miep avrebbe voluto portarmi subito con sé senza attendere oltre. Ho preso dall’armadio il cappotto grigio, ma era talmente piccolo che era come se avessi addosso quello di una sorellina minore. Si è scucito l’orlo e i bottoni non si riescono più a chiudere. Sono proprio curiosa di vedere come va a finire, ma non pensao che la cosa si farà, perché nel frattempo gli inglesi sono sbarcati in Sicilia e papà pensa di nuovo a una “rapida fine”.
Bep dà da sbrigare un sacco di lavoro d’ufficio a Margot e a me; per noi è importante, e anche per lei, visto che le diamo davvero una mano. Chiunque sa inventariare la corrispondenza e aggiornare un registro delle vendite, ma noi siamo particolarmente precise.
Miep lavora come un asino da soma. Quasi ogni giorno trova della verdura da qualche parte, e la porta con la bicicletta, dentro grandi borse della spesa. Ogni sabato è lei che prende cinque libri in biblioteca. Noi aspettiamo sempre con ansia il sabato, perché arrivano i libri. Proprio come dei bambini piccoli che ricevono un regalo. La gente comune non sa quanto siano importanti i libri per uno che sta nascosto. La lettura, lo studio, e la radio sono gli unici passatempi che abbiamo.

Tua Anne


1943
(23 settembre) Mussolini fonda a Salò la Repubblica Sociale Italiana.
(settembre) La rappresaglia tedesca si scatena sui soldati italiani dopo l’armistizio nella penisola balcanica e nelle isole dell’Egeo.
(settembre) Chang Kai-shek è presidente, capo del governo e comandante supremo della repubblica cinese.
(13 ottobre) Il governo Badoglio dichiara guerra alla Germania.
(28 novembre) Conferenza di Teheran tra Roosevelt, Churchill e Stalin: viene deciso lo sbarco in occidente per il maggio del 1944.


Mercoledì 29 settembre 1943

È il compleanno della signora Van Daan. Oltre a un buono per la carne, uno per il formaggio e uno per il pane, le abbiamo regalato soltanto un vasetto di marmellata. Anche dal marito, da Dussel e dall’ufficio ha ricevuto esclusivamente fiori e cibarie. Di questi tempi è così, non ci si può fare niente!
Bep questa settimana ha avuto una mezza crisi di nervi, tanto è stata tenuta sotto pressione. Dieci volte al giorno le davano commissioni da fare, e sempre insistevano che le facesse subito, che doveva uscire un’altra volta o che aveva sbagliato. Se poi pensi che giù in ufficiodeve finire il suo lavoro, che Kleiman è malato, Miep è a casa raffreddata e lei stessa si è slogata una caviglia, ha problemi sentimentali e a casa un padre che brontola, allora puoi immaginare che si metta le mani nei capelli. Noi l’abbiamo consolata e le abbiamo consigliato di dire ogni tanto che non ha tempo, e le liste delle commissioni si accorceranno da sole.
Sabato qui si è svolto un dramma; non ce n’erano mai stati di questa portata. E’ cominciato da Van Maaren e si è concluso con una lite generale e singhiozzi. Dussel si è lamentato con la mamma, dicendo che viene trattato come un estraneo, che nessuno di noi gli rivolge una parola gentile, che lui non ci ha fatto niente e ancora tutt’una sfilza di insulsaggini simili, ma per fortuna questa volta la mamma non ci è cascata. Gli ha detto che lui ci ha molto delusi e che più di qualche volta ci ha fatti arrabbiare. Dussel ha promesso mari e monti, ma come al solito finora non s’è visto niente.
Coi Van Daan va male, lo vedo già! Papà è furente perché ci imbrogliano; ci sottraggono carne e altre cose. Quale nuova sfuriata ci sarà? Se solo non fossi così coinvolta in tutte queste faccende, se solo potessi andarmene! Ci faranno impazzire!

Tua Anne



1944
(22 gennaio) Gli Alleati sbarcano tra Anzio e Nettuno. Lunghi combattimenti a Montecassino, dove i bombardamenti dell’aviazione alleata distruggono l’abbazia.

Mercoledì 29 marzo 1944

Cara Kitty,
ieri sera per Radio Orange ha parlato il ministro Bolkenstein e ha detto che alla fine della guerra sarà fatta una raccolta di diari e lettere di questa guerra. Naturalmente tutti si sono buttati sul mio diario. Pensa quanto sarebbe interessante se pubblicassi un romanzo sull’Alloggio segreto. Già dal titolo la gente penserebbe che si tratti di un giallo.
Scherzi a parte, una decina d’anni dopo la guerra sarà divertente sentire come noi ebrei abbiamo vissuto, mangiato e parlato qui. Anche se ti racconto molte cose di noi, tu non conosci che una piccola parte della nostra vita. Per esempio quanta paura hanno le signore hanno durante i bombardamenti come quello di domenica, quando 350 apparecchi inglesi hanno sganciato mezzo milione di chili di bombe su Ijmuiden, come tremano le case, quasi fossero fuscelli al vento, e le epidemie che imperversano.
Di tutte queste cose tu non ne sai niente, e dovrei stare tutto il giorno a scrivere, per poterti raccontare ogni particolare. La gente fa la fila per comperare la verdura e un sacco di altri articoli, i dottori non possono arrivare dai malati perché rubano loro di continuo il mezzo di trasporto, scassi e furti ce n’è in abbondanza, tanto che ci si chiede che cosa sia saltato in testa agli olandesi, che sono diventati così ladri. Bambini dagli otto agli undici anni spaccano le finestre delle case e rubano tutto quello che riescono a portare via. Nessuno osa lasciare la casa vuota per cinque minuti, perché se non ci sei ti portano via la roba. Ogni giorno sul giornale compaiono annunci in cui vengono offerte ricompense per la restituzione di macchine per scrivere, tappeti persiani, orologi elettrici, stoffe ecc. Gli orologi elettrici per strada e i telefoni pubblici vengono smontati fino all’ultimo filo.
Lo stato d’animo della popolazione non può essere buono: tutti hanno fame, la razione settimanale non basta per due giorni, tranne quella del surrogato di caffé. L’invasione si fa desiderare, gli uomini devono andare in Germania, i bambini si ammalano o sono denutriti, tutti hanno vestiti e scarpe che cadono a pezzi. Sul mercato nero una suola costa 7,50 fiorini. Ma i ciabattini per lo più non accettano clienti, o ti fanno aspettare per quattro mesi, e nel frattempo le scarpe spesso passano in cavalleria.
C’è un fatto positivo, e cioè i sabotaggi contro le autorità si fanno sempre più frequenti, man mano che la qualità del cibo peggiora, e le misure contro il popolo diventano più severe. Il servizio di distribuzione, la polizia, gli impiegati, tutti, o collaborano per aiutare i concittadini, o fanno la spia e li mandano in prigione. Per fortuna solo una piccola percentuale dei cittadini sta dalla parte sbagliata.


Mercoledì 22 marzo 1944

Cara Kitty,
[…] qui è sempre più bello. Penso, Kitty, che forse nell’alloggio segreto sboccerà un vero grande amore. Tutte quelle battute sul fatto che mi sposerò con Peter, se resteremo qui ancora a lungo, non erano poi tanto assurde. Non ci penso neanche, a sposarmelo, sai, non so come sarà da adulto e non so nemmeno se ci vogliamo così bene da volerci sposare.
Nel frattempo mi sono convinta che anche Peter mi vuole bene, ma non so in che modo. Non riesco ancora a capire se desidera solo un buon compagno, se lo attiro come ragazza oppure come sorella. Quando mi ha detto che lo aiuto sempre negli scontri con i suoi genitori, ero molto contenta e già un po’ più convinta della sua amicizia.