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Fabio Massaccesi, Francesco Arcangeli nell'officina bolognese di Longhi.


domenica 09 giugno 2013 legge Paolo Cova
 Per il ciclo
Saggio chi legge
alla libreria Coop Zanichelli
Il testo di partenza:
Fabio Massaccesi, Francesco Arcangeli nell'officina bolognese di Longhi. La tesi su Jacopo di Paolo, 1937, Silvana, Cinisello Balsamo 2011  

La scuola filologica di Roberto Longhi ha rivoluzionato lo studio della storia dell’arte, nella cui produzione specialistica le sue pubblicazioni rappresentano uno spartiacque. Francesco Arcangeli fu il miglior discepolo di Longhi e insieme ad altri straordinari studenti (Graziani, Bertolucci, Bassani, Raimondi, ecc.) costituì la base per una prima vera e propria officina storiografica, che si affermò nei suoi anni bolognesi.
Il libro di Massaccesi è strutturato in tre parti. La prima è dedicata alla pubblicazione della tesi che Francesco Arcangeli scrisse nel 1937 in costante dialogo col maestro, a tutt’oggi di indubbio valore scientifico e in gran parte inedita: Iacopo di Paolo nello svolgimento della pittura bolognese. La seconda parte è dedicata alle riflessioni sul rapporto tra Longhi e Arcangeli, ricostruito attraverso il loro straordinario carteggio, che vuole rileggere, in controluce con la nostra contemporaneità, la congiuntura storica e il contesto bolognese ove nacque l'officina. La terza parte è invece quella più schiettamente scientifica, dove l'autore, a seguito di un lungo lavoro di ricerca, sulla scorta di Arcangeli e degli studi seguenti, aggiorna il corpus di opere e le vicende relative all'attività artistica di Jacopo di Paolo. Massaccesi riesce infatti non solo a dipanare con sapienza i nodi della ricerca storico-artistica di quegli anni, ma al contempo suggerisce la necessità di affermare l'attualità, anche politica, dell'insegnamento longhiano.
Dalle pagine del libro di Massaccesi quella grande generazione di intellettuali torna a ribadire la necessità – oggi valida più che mai – che la storia dell’arte riesca a incidere e modificare la cultura e la società, trovando nuove vie che, anche di là dal saggio monografico, riescano a far funzionare all’unisono, come voleva Longhi, «filologia, critica, alta divulgazione, letteratura personale».



Bibliografia essenziale:
- Opere di Roberto Longhi, Firenze 1967-2000;
- Natura ed espressione nell'arte bolognese emiliana, a cura di F. Arcangeli, Bologna 1970.
- Pittura bolognese del '300: scritti di Francesco Arcangeli, a cura di P.G. Castagnoli, A. Conti, M. Ferretti, Bologna 1978;
- Roberto Longhi. Da Cimabue a Morandi, Milano 1982;
- M. Gregori, Il metodo di Roberto Longhi, in L'arte di scrivere sull'arte. Roberto Longhi nella cultura del suo tempo, a cura di G. Previtali, Roma 1982, pp. 126-140;
- G. Agosti, Una postilla su Roberto Longhi al concorso bolognese del 1934, in A. Bacillieri, S. Evangelisti, L'Accademia di Bologna. Figure del Novecento, Bologna 1988, pp. 251-53;
- E. Raimondi, Longhi, Arcangeli e il conflitto del moderno, in Quando l'opera interpella il lettore: poetiche e forme della modernità letteraria. Studi e testimonianze offerte a Fausto Curi per i suoi settant'anni, a cura di P. Pieri e G. Benvenuti, Bologna 2000, pp. 291-312;
- E. Raimondi, Una gloriosa gara nelle pagine di Francesco Arcangeli. L'oratorio di San Colombano, a cura di J. Bentini, Bologna 2002, pp. 11-25;
- M. A. Bazzocchi, Francesco Arcangeli e la poesia impossibile, in Giornata di Studi in Ricordo di Francesco Arcangeli, a cura di G. Salvatori, in «Quadreni della Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte dell'Università di Bologna», Bologna 2005, pp. 9-21;
- E. Raimondi, Ombre e figure. Longhi, Arcangeli e la critica d'arte, Bologna 2010.