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Europeana - Patrik Ourednik





lunedì 07 maggio 2012 legge Mario Giorgi
Pubblicato nel 2001, Europeana - Breve storia del XX secolo di Patrik Ourednik ha la bizzarra ambizione di stilare, in poco più di cento pagine, un bilancio dei cento anni appena trascorsi, e lo fa eludendo sistematicamente le più elementari regole contabili. Ne viene fuori una sequenza di insensate congruenze, un rendiconto in partita celibe, dove arbitrarietà e impertinenza regnano sovrane. Ma lo humour, a tratti addirittura sconcertante, con cui Ourednik “scheda” il Novecento europeo, genera nel lettore un sentimento strano, quasi una tenerezza per la follia di cui ognuno è parte.
Patrik Ourednik (Praga 1957), scrittore eclettico, traduttore, linguista, redattore di enciclopedie, ha lasciato la Cecoslovacchia nel 1983 per stabilirsi a Parigi, dove vive e lavora.
«Europeana», nella traduzione di Elena Paul, è stato pubblicato in italiano da :duepunti edizioni, Palermo 2005 (nuova edizione 2011).
Con ogni probabilità dal libro di Ourednik ha preso il nome la grande biblioteca digitale dell’Unione Europea (
http://www.europeana.eu/) attiva dal dicembre 2008.

Patrik Ourednik, Europeana. Breve storia del XX secolo, tr. it. di Elena Paul, Palermo, :duepunti edizioni, 2005 [2001¹]

[NB: considerata la particolarità del testo, il curatore si è preso la libertà di disporre i brani selezionati secondo una successione che si discosta dalla sequenza originale.]

E alcuni pensavano che non doveva essere un monumento alle sole vittime dell’olocausto ma che avrebbe dovuto rappresentare tutte le vittime di tutti i genocidi affinché la memoria della storia restasse viva per sempre e il monumento non diventasse qualche decina d’anni dopo un semplice ammasso di ferraglia. E alcuni storici dicevano che la costruzione di un monumento era criticabile perché conservare la memoria di un avvenimento non dava alcuna garanzia sul fatto che questo non si potesse riprodurre e citavano esempi di conservazione della memoria che avevano condotto a nuovi conflitti e nuove guerre.

Alla fine del XX secolo la gente si chiedeva se bisognava festeggiare l'inizio del nuovo millennio già nel 2000 oppure nel 2001. Per quelli che aspettavano la fine del mondo la questione era importante anche se alla maggior parte della gente non interessava e altri che aspettavano la fine del mondo pensavano che sarebbe arrivata un giorno qualunque. Certi cristiani dicevano che in ogni caso si era già nel 2004 perché Gesù era nato quattro anni prima. E secondo il calendario ebreo eravamo già nel 5760 mentre secondo il calendario musulmano eravamo soltanto nel 1419 e secondo il calendario giuliano eravamo in anticipo rispetto al calendario gregoriano ragion per cui nel 1917 la Rivoluzione d'ottobre era scoppiata a novembre. I buddisti non si interessavano alla questione perché secondo il calendario buddista eravamo nell'anno 2542 dell'era buddhashakara ma anche perché i buddisti si preoccupavano piuttosto della loro reincarnazione in rana o in formichiere o in cercopiteco ecc. Nel XX secolo in Europa il buddismo e il taoismo fecero molti adepti che suonavano i gong usando bacchette con la punta di feltro e respiravano con il diaframma e parlavano dello yin e dello yang e scrivevano libri mistici e dicevano che il mondo è pieno di misteri ma soltanto in apparenza perché in realtà tutto è armonia. E quando qualcuno aveva vissuto qualcosa di misterioso scriveva un libro perché l'era mediatica era venuta e tutti volevano scrivere un libro. E piuttosto che della fine del mondo la gente aveva paura degli attentati terroristici e di un'avaria dei sistemi elettronici che avrebbe messo fuori uso i televisori e i videoregistratori e i forni a microonde e i bancomat e i pannelli autostradali e i semafori nelle città e gli ascensori nei grattacieli. Nel XX secolo il numero degli attentati ebbe un forte aumento perché era un mezzo adatto per manifestare un profondo disaccordo e il più celebre fu l'attentato commesso a Sarajevo nel 1914 contro l'erede al trono d'Austria che provocò la Prima Guerra Mondiale e quindi anche il XX secolo. L'avaria dei sistemi informatici contro la quale i cittadini erano stati messi in guardia dagli specialisti fu chiamata MILLENNIUM BUG. Avrebbe potuto prodursi il 31/12/99 a mezzanotte quando i contatori elettronici sarebbero passati allo 01/01/00 e c'era pericolo che i sistemi elettronici identificassero l'anno 2000 come se fosse il 1900 e come se il XX secolo e l'attentato contro l'erede al trono d'Austria non ci fossero mai stati.